Cellule CAR-T anti-CD19 in combinazione con Ibrutinib per il trattamento della leucemia linfatica cronica
Nei pazienti con leucemia linfatica cronica ( CLL ) che ottengono una remissione completa ( CR ) alle cellule T del recettore chimerico dell'antigene anti-CD19 ( CART-19 ), le remissioni sono notevolmente durature.
I dati preclinici che hanno indicato la sinergia tra CART-19 e l'inibitore della tirosina chinasi di Bruton ( BTK ) Ibrutinib ( Imbruvica ) hanno indotto a condurre uno studio prospettico di fase 2 a singolo Centro in cui sono state aggiunte cellule T autologhe con dominio di legame umanizzato anti-CD19 ( huCART-19 ) a Ibrutinib nei pazienti con leucemia linfatica cronica non-in-remissione completa nonostante 6 mesi o più di Ibrutinib.
Gli endpoint primari erano la sicurezza, la fattibilità e il raggiungimento di remissione completa entro 3 mesi.
Dei 20 pazienti arruolati, 19 hanno ricevuto huCART-19. Il follow-up mediano per tutti i pazienti infusi è stato di 41 mesi.
18 pazienti hanno sviluppato la sindrome da rilascio di citochine ( CRS; grado 1-2 in 15 soggetti su 18 ) e 5 hanno sviluppato neurotossicità ( grado 1-2 in 4 pazienti, grado 4 in 1 paziente ).
Mentre il tasso di remissione completa a 3 mesi tra i pazienti valutabili dall'International Working Group on CLL ( iwCLL ) è stato del 44%, a 12 mesi; il 72% dei pazienti testati non presentava malattia residua misurabile ( MRD ).
La sopravvivenza globale ( OS ) stimata e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS )a 48 mesi sono state rispettivamente dell'84% e del 70%.
Dei 15 pazienti con malattia residua misurabile non-rilevabile a 3 o 6 mesi, 13 rimangono in remissione completa in corso all'ultimo follow-up.
Nei pazienti con leucemia linfatica cronica che non hanno raggiunto una remissione completa nonostante 6 o più mesi di Ibrutinib, l'aggiunta di huCART-19 ha mediato un alto tasso di remissioni profonde e durature. ( Xagena2022 )
Gill S et al, Blood Adv 2022; 6: 5774-5785
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